Nei primi 11 mesi del 2017 l’Italia ha registrato una “crescita record” (per usare le parole del ministro Calenda) dei volumi dell’export (+8%) per un totale di 411,3 miliardi di euro. Un processo di crescita che ci ha avvicinato a Francia (432,8 miliardi nello stesso periodo) e Germania (1.181,4 miliardi).
La crescita dell’export nei primi mesi del 2018 è rallentata a causa dell’effetto di rimbalzo del settore delle macchine industriali, ma questo non dovrebbe influenzare il trend di crescita generato dalla diffusione delle nuove tecnologie digitali che, sia in ambito di produzione che di marketing, sta consentendo alle imprese italiane di conquistare spazio nei mercati esteri.
A livello europeo l’Italia occupa la terza posizione in termini di volumi totali ma come percentuale di aziende che si dedicano all’export è seconda con il 6% del totale delle imprese, dietro solo alla Germania con il 13%.
La forte propensione a trovare opportunità commerciali nei mercati esteri è indicata come una delle vie da percorrere per un rilancio dell’economia italiana nell’outlook sulle imprese italiane 2018 di Eluer Hermes.
Nello studio realizzato dalla società di assicurazioni del credito vengono presi in esame 12 aspetti macroeconomici che potrebbero segnare una svolta per l’economia italiana e quindi dovrebbero essere presi in considerazione dal settore pubblico.
Al di là dello stallo politico conseguente alla ultime elezioni, tutti gli operatori del settore dei servizi di gestione del credito si augurano che le prossime scelte economiche a livello statale consentano alle imprese di proseguire la loro crescita nei volumi export e alle nuove imprese di immettersi nei mercati UE e extra UE.
Una delle opportunità più utili offerte dalla rivoluzione digitale per chi vuole affrontare i mercati esteri è l’enorme mole di dati e informazioni che si possono trovare in rete relativamente ai mercati esteri.
Per affrontare le sfide di nuovi mercati le imprese devono certamente prevedere forti investimenti in know-how tecnico per quanto riguarda relazioni commerciali, gestione degli aspetti legali, logistica e gestione dei crediti.
Ma prima di questi investimenti gli imprenditori dovrebbero iniziare le loro valutazioni sulle possibilità offerte dai mercati esteri, considerando dati generali come la composizione demografica ed economica dei paesi target, per poi approfondire con informazioni relative ai diversi settori commerciali.
Una delle principali fonti di informazioni relative a questi ambiti è Google che ha realizzato
Una volta sviluppati i processi commerciali e aver avviato proficue relazioni con i mercati esteri, purtroppo le preoccupazioni delle imprese non finiscono.
Se la gestione dei crediti insoluti è un problema nel mercato interno, lo può diventare ancora di più nel mercato estero, di cui conoscere le dinamiche e i processi di recupero crediti è molto complesso.
L’imprenditore può rendersi conto delle difficoltà di un determinato mercato, dal punto di vista della gestione dei crediti, grazie al nuovo strumento on-line realizzato da Euler Hermes Mind Your Receivables (strumento gratuito su registrazione).
Una volta nel sito, utilizzando il box di ricerca centrale, è possibile cercare i dati statistici per paese relativi a: numero medio di giorni necessario per ricevere il pagamento dopo aver effettuato una vendita, indice di insolvenza, esposizioni scadute da oltre 90 giorni (media in €) e insolvenze (media in €).
Attraverso il menù in alto a sinistra è possibile ottenere maggiori informazioni relative a questi indici anche in relazione a settori merceologici e nella variazione temporale.
Per le imprese che vogliono stabilire la propria presenza all’estero avere informazioni precise e dettagliate su opportunità e rischi dell’attività commerciale è necessario.
Costruire le occasioni di vendita richiede applicazioni e conoscenze specifiche per ogni paese, ma queste stesse opportunità, se diventano mancati pagamenti, mettono a repentaglio l’esistenza dell’azienda stessa.
Assicurare i crediti commerciali consente di affrontare in assoluta tranquillità mercati che chiedono i nostri prodotti ma di cui abbiamo scarse informazioni, affidando analisi preliminare ed eventuale recupero crediti ad un unico referente.